Laura si sporse verso il monitor, ravviando i capelli con la mano sinistra: la destra a tener stretto il mouse, come fossero le dita di lui a cui trasmettere affetto.
Laura si sporse verso il monitor e la stanza iniziò a profumare di festa: dalle finestre aperte, oltre al calore dell’estate intiepidito dall’ora tarda, s’infilarono conforto e compassione.
Le tende, appena mosse da un’anomala brezza, suonarono un fruscio rincuorante.
Il buio intorno si riempì di elettricità percependo le vibrazioni positive e allegre di cui gli occhi si riempirono.
Si ricollocò con la schiena tutta indietro: per assaporare una lettura lontana e distaccata.
Dosò con parsimonia ogni piccola goccia di piacere: un’ondata di calore che si dilatò nel petto e, arrivando alla gola, le tolse il respiro, scaldandole due guance ormai roventi.
Infine sorrise, alzò il mento imbarazzata e tenera: strinse le labbra in una smorfia dolce e di sollievo, aprendole con uno schiocco..
E lesse.
Prima a bassa voce.
Poi sillabando.
Ancora: con un tono più spavaldo.
Ti amo.
E la voce sbatté sulla scrivania e scivolò da quell’appartamento che la osservava sola, da anni: a mangiar minestre precotte e piccoli panini che seccavano sempre troppo in fretta.
Da quel momento: le dita si accavallarono a rispondere. Rapide come la sua gioia.
Anche io. Anche io ti amo. Vediamoci, ti prego. Vediamoci subito. Ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi veda. E non soltanto in foto. E ti aspetto.
Lo schermo rimase privo di parole, la chat sospesa: come il suo cuore.
Finalmente la risposta arrivò ad abbracciarla stretta.
Non sai quanta voglia ho io di te, dolce e tenera cerbiatta. Se vuoi sono subito lì.
La brevità del testo e la mielosità in quella stringatezza, non infastidirono il suo carattere duro e la scorza coriacea: era una licenza sentimentale, segnale dei tempi che stavano svoltando positivamente.
Così rispose: vieni. Ti aspetto alla finestra. E quando arrivi: sali.
E perché dovrei salire? -si dimostrò sorpreso
Per qualsiasi motivo- volle rassicurarlo
Faremo l’amore tutta la notte?- ebbe l’ardire di chiedere
Anche tutta la vita- ebbe l’ardire di rispondere
Laura si mise alla finestra ed aspettò.
All’una guardò l’orologio e considerò che erano tre mesi esatti che lo aveva conosciuto.
All’una e dieci si posizionò reggendo il mento sulle mani: di vedetta come un gatto alla finestra.
All’una e un quarto pensò che non fosse così brutta quell’attesa: foriera di passione.
All’una e venti un rumore crescente di rombi la raggiunse dal fondo della strada, salendo fino a lei.
All’una e ventitré il tuono delle moto si raggrumò come nugolo di vespe, sotto alla sua finestra.
All’una e ventiquattro le risate dal basso risalirono a schiaffeggiarla.
Lauraaaaaaaa? Ci sei? Sei pronta ad amarmi con passione? Vuoi dirmi che sei la mia troia?
Riconobbe Benatti della terza D, individuò Rastelli della seconda F, vide qualche faccia giovane e spavalda a cui non seppe assegnare un nome. Alunni, scolari del liceo in cui lei regalava di più di quanto le ordinasse la sua etica professionale, insegnando latino ed emozioni giuste. Con passione.
Sentì delle risate forti, ragazze cariche di allegria audace a raschiare il tessuto del suo cuore stranamente calmo.
Poi. Poi lo strepito sparì nel buio, da dove era venuto.
Allora lei indietreggiò fino al computer, posizionò una gamba ben distesa dietro l’altra e spiccò un salto, dopo una rapida ed elastica rincorsa.
Il quadrato della finestra la inghiottì.
Il tonfo fu sordo e privo di lamenti, sul selciato.Laura si addormentò in quella pozza, larga e sconveniente, fatta di lacrime e sangue.
Laura si sporse verso il monitor e la stanza iniziò a profumare di festa: dalle finestre aperte, oltre al calore dell’estate intiepidito dall’ora tarda, s’infilarono conforto e compassione.
Le tende, appena mosse da un’anomala brezza, suonarono un fruscio rincuorante.
Il buio intorno si riempì di elettricità percependo le vibrazioni positive e allegre di cui gli occhi si riempirono.
Si ricollocò con la schiena tutta indietro: per assaporare una lettura lontana e distaccata.
Dosò con parsimonia ogni piccola goccia di piacere: un’ondata di calore che si dilatò nel petto e, arrivando alla gola, le tolse il respiro, scaldandole due guance ormai roventi.
Infine sorrise, alzò il mento imbarazzata e tenera: strinse le labbra in una smorfia dolce e di sollievo, aprendole con uno schiocco..
E lesse.
Prima a bassa voce.
Poi sillabando.
Ancora: con un tono più spavaldo.
Ti amo.
E la voce sbatté sulla scrivania e scivolò da quell’appartamento che la osservava sola, da anni: a mangiar minestre precotte e piccoli panini che seccavano sempre troppo in fretta.
Da quel momento: le dita si accavallarono a rispondere. Rapide come la sua gioia.
Anche io. Anche io ti amo. Vediamoci, ti prego. Vediamoci subito. Ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi veda. E non soltanto in foto. E ti aspetto.
Lo schermo rimase privo di parole, la chat sospesa: come il suo cuore.
Finalmente la risposta arrivò ad abbracciarla stretta.
Non sai quanta voglia ho io di te, dolce e tenera cerbiatta. Se vuoi sono subito lì.
La brevità del testo e la mielosità in quella stringatezza, non infastidirono il suo carattere duro e la scorza coriacea: era una licenza sentimentale, segnale dei tempi che stavano svoltando positivamente.
Così rispose: vieni. Ti aspetto alla finestra. E quando arrivi: sali.
E perché dovrei salire? -si dimostrò sorpreso
Per qualsiasi motivo- volle rassicurarlo
Faremo l’amore tutta la notte?- ebbe l’ardire di chiedere
Anche tutta la vita- ebbe l’ardire di rispondere
Laura si mise alla finestra ed aspettò.
All’una guardò l’orologio e considerò che erano tre mesi esatti che lo aveva conosciuto.
All’una e dieci si posizionò reggendo il mento sulle mani: di vedetta come un gatto alla finestra.
All’una e un quarto pensò che non fosse così brutta quell’attesa: foriera di passione.
All’una e venti un rumore crescente di rombi la raggiunse dal fondo della strada, salendo fino a lei.
All’una e ventitré il tuono delle moto si raggrumò come nugolo di vespe, sotto alla sua finestra.
All’una e ventiquattro le risate dal basso risalirono a schiaffeggiarla.
Lauraaaaaaaa? Ci sei? Sei pronta ad amarmi con passione? Vuoi dirmi che sei la mia troia?
Riconobbe Benatti della terza D, individuò Rastelli della seconda F, vide qualche faccia giovane e spavalda a cui non seppe assegnare un nome. Alunni, scolari del liceo in cui lei regalava di più di quanto le ordinasse la sua etica professionale, insegnando latino ed emozioni giuste. Con passione.
Sentì delle risate forti, ragazze cariche di allegria audace a raschiare il tessuto del suo cuore stranamente calmo.
Poi. Poi lo strepito sparì nel buio, da dove era venuto.
Allora lei indietreggiò fino al computer, posizionò una gamba ben distesa dietro l’altra e spiccò un salto, dopo una rapida ed elastica rincorsa.
Il quadrato della finestra la inghiottì.
Il tonfo fu sordo e privo di lamenti, sul selciato.Laura si addormentò in quella pozza, larga e sconveniente, fatta di lacrime e sangue.
13 commenti:
O mia musa, narratrice di storie nascoste agli occhi,
la dolcezza amara che regali e' pari all'oscurita' che stringo al petto.
Mi ero quasi "preoccupato" di non vedere piu' tuoi racconti da un po'.
Onorato di essere il primo a leggere e commentare, un'amante di quest'ARCADIA virtuale fatta di 1 e 0, 0 e 1.
In questo periodo sono Molto preso da "produzioni Reversibili" sperando presto di porti "regalare" qualcosa.
Tuo (solo per te) T.D.j
per altri REVERSIBILI
per pochi.......IO
@ solo per me TiDiGei:
il ringraziamento è altissimo, come quegli omoni di montagna che non si vedono più in giro.
attendo il pensiero e , in qualche modo, di poter godere della tua produzione...considerata la presenza già allietante.
spesso, molto spesso, sei il primo.
....Fantastico...Jean...Fantastico, e triste....come dico e penso e faccio, fidarsi è bene ma (a volte) non fidarsi è Meglio!!!
Parto giovedi per l'Inghilterra, starò via una settimana, quindi ti lascio baci, sorrisi e,
abbracci equivalenti ;-)
E' sempre un piacere leggerti, spero ti vada tutto bene...veramente.
Un abbraccio forte forte, ciao carissima
Tina
Azzz.... faccio bene a non frequentare le chat, o meglio a non farlo più.... in fondo non mi divertivo e trovavo solo gente a cui piaceva insultare gratuitamente.... comunque sei sempre spietatmente sincera.
...tina: vorrei venirti a salutare ma...si blocca sempre sempre!
ma tu hai messenger?
spero vada tutto benissimo.
in bocca al lupo, amica mia speciale!
...maurone: attiri gli insulti come il miele incanta le mosche, eh?
ti ribbacio con il cuore, tutto...tutto il cuore.
E se ti chiedessi il contatto messenger?
iao bella, tuto bene?? io sono rientrata dall'inghilterra ieri, bellissimo, sole e caldo, la vita del college è veramente interessante, se non fosse per un piccolissimo neo....bisogna studiareeee.
Certo che ho messenger, ti lascio l'indirizzo, tanto so che da te girano solo persone per bene, faina_3@hotmail.com.
Ti abbraccio forte forte, un sorriso, e un bacio, ciao bella
Tina
@juan: ecco.
@tina: bentornata.
che qui girino solo persone per bene...è tutto da valutare!
un bacione!!!
Infatti riaffioro dal mio mare nero, per dire ... PERBENE?!?!?
direi che per come gira questo mondo, e' meglio essere PERMALE...ma veri...!!!
Come al solito ControVento, per restare in tema marittimo.
Spero che tutto vada bene a tutti, io scrivo, processo e progetto in maniera reversibile.
Un Bacio a Norma,
e a tutti voi lettori di Lei.
Rev Reversibile (T.d.J per Lei)
Il mio sorriso che torna a farsi vedere.
Da te.
V.
@T.D.j.: asolutamente e sempre permale!
@v.: io che lo guardo.
e faccio altrettanto.
Tu guarda cos'ho trovato! :)
Il blog della jean. Sul racconto ho già espresso opinione. Baci.
...elettra: ma guarda invece che piacere mi fai nel venirmi a trovare!!!
ribacio forte!
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